Particolarità

| Stampa |

Particolarità che il paziente affetto da nevralgia necessita conoscere, in altre parole, alcuni accorgimenti dettati dall'esperienza 

 

 l'arteria che comprime, modificando anatomicamente il nervo, una volta liberata dal contatto, può essere allontanata stabilmente con una sottile fettuccia da vasi, incollata di poi alla dura madre vicina, ciò che ne impedisce il nuovo contatto con il nervo nel precedente punto di compressione; 

 

 l'arteria può essere solo incollata, per un significativo tratto, al tentorio, senza aggiungere Teflon, che può causare granulomi e reazioni meningee asettiche; 

 

 Assieme all'atto decompressivo, si può praticare una sezione parcellare del nervo (intervento di Bederson e Wilson), conoscendosi, dai lavori pioneristici di Walter Dandy, che una qualsiasi resezione parziale di contingenti di fibre trigeminali, porta all'effetto antalgico: questa procedura è quella adottata anche dall'Autore, quando l'effetto di compressione neuro-vascolare non è palesemente evidente ed inconfutabile. 

 Eseguita la decompressione neuro-vascolare, si può, prima di chiudere la ferita, praticare una microcompressione delle fibre nervose, con un pennellino o con un dissettore smusso, irrigandole con getto di Ringer a temperatura corporea; questa tecnica è associata a quella principale della decompressione, allorché la nevralgia duri da molto tempo, da più di 8 anni, in modo da indurre un effetto di microlesione delle fibre, oltre alla loro liberazione dalla pulsazione arteriosa. Il getto di Ringer serve a distaccare i fascicoli, possibilmente interrompendo le già stabili "sinapsi efaptiche" ed il "cross-talk" tra i neuriti.