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Risultati della microdecompressione vascolare per l' acufene (tinnitus) e/o la vertigine invalidante 

Per gli autori giapponesi prima menzionati, nel 44% dei casi operati il risultato è l'abolizione del o dei sintomi e nel 50% un loro miglioramento, significativo ed apprezzato dal paziente (totale percentuale di 'buoni' risultati: 94%). Gli stessi autori rilevano la possibilità di miglioramenti della soglia uditiva nell'ordine di alcuni decibels. 

Brackmann, Kesser e Day recentemente scrivono che l'83% dei pazienti da loro operati, quando specificatamente richiesti, sarebbero disponibili a ricorrere di nuovo alla chirurgia e si dichiarano soddisfatti dei risultati ottenuti. L'uso di impianti multipli di Teflon soffice a separare i vasi dal nervo può esitare in risultati positivi praticamente nell'80% dei casi. La decompressione dovrebbe essere praticata, in questi casi selezionati, in fasi precoci rispetto l'insorgenza dei disturbi, divenendo essi, col tempo, irreversibili, per condizionamento dei nuclei centrali e nemmeno più suscettibili della sezione totale del nervo. Ancora, il sospetto di acufene da conflitto neuro-vascolare, accompagnato più o meno intensamente da sintomi vertiginosi od anche quale sintomo 'solitario', a seconda dello specifico sito in cui si attua la compressione, consente una operazione sicura ed efficace, completamente dominabile dalla microchirurgia, che fornisce una speranza concreta di guarigione o almeno di apprezzabile miglioramento per chi soffre di questi disturbi, nei confronti dei quali la terapia medica non sortisce mai risultati duraturi.